Se si cerca su internet wedding Italian traditions, qualsiasi articolo in lingua inglese riguardante le tradizioni di matrimonio del nostro paese ti dirà che capisci di essere a un matrimonio italiano se ci sono almeno tre cose: la serenata, i confetti e le bomboniere. Come ogni articolo del genere, il rischio di scadere in facili stereotipi è sempre dietro l’angolo, ma la verità è che ogni cultura ha un modo tutto suo di vedere il matrimonio, e in alcuni casi il rispetto delle tradizioni è un affare davvero serio. D’altronde il mondo è bello proprio perché è vario.
Se si escludono quei tratti internazionalizzanti – se così possiamo definirli – come il fatto che sposo e sposa non possano vedersi il giorno prima delle nozze, o il lancio del bouquet, ogni società moderna conserva nel momento del matrimonio i suoi aspetti più peculiari e caratteristici. Si pensi ad esempio al galateo del matrimonio, che a volte varia anche di regione in regione, di città in città.
Per questo abbiamo deciso di raccogliere qui nove casi di particolare interesse, elencando alcune delle più curiose tradizioni di matrimonio in cui ti puoi imbattere se sei invitato a una cerimonia tenuta oltre confine.
Matrimonio all’americana: someting…
Il matrimonio all’americana è quello che probabilmente siamo più abituati a vedere, grazie a o a causa delle centinaia di scene tratte dai film e serie Tv a cui siamo sottoposti sin da piccoli. Non è impossibile allora imbattersi nella celebre espressione something old, something new, something borrowed, something blue, che richiama il fatto che la sposa debba indossare qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato e qualcosa di blue. Il vecchio simboleggia la famiglia e gli amici, il nuovo la coppia in divenire; ciò che viene prestato è generalmente il velo, “tramandato” dalla mamma, la nonna o una zia. Il blue invece è la metafora della purezza, il sentimento che dovrebbe accompagnare all’altare ogni sposa.
Specialità tutta peculiare del matrimonio all’americana sono i testimoni dello sposo, simili ma non del tutto a quelli italiani. In America lo sposo ne sceglie almeno tre, ma possono essere anche di più. Indipendentemente da questo numero, soltanto uno avrà la qualifica di best man, il testimone per eccellenza. A lui toccherà il compito di occuparsi di tutte le piccole crisi che avverranno prima, durante e dopo la cerimonia. A lui spetterà quello di organizzare l’addio al celibato.
Infine, in America è molto comune celebrare funzione e ricevimento in uno stesso luogo. Non è un caso se esiste un vero e proprio business di quelle che vengono definite wedding venues, dove non solo i due fidanzati convoleranno a giuste nozze, ma si potranno accomodare anche amici e parenti per almeno un paio di notti prima della cerimonia. Alcune sono talmente richieste e caratteristiche che devono essere prenotate con semestri di anticipo.
Tradizioni del matrimonio rumeno: trovate la sposa!
Come in America, una particolarità delle nozze rumene è la scelta dei testimoni. Non solo ne va selezionato uno per membro della coppia, che non deve essere sposato. A questo si aggiungono il padrino e la madrina, che invece devono essere sposati e che avranno il compito di fungere da consiglieri durante l’imminente inizio della vita insieme. Quello del padrino e della madrina è un ruolo tutt’altro che marginale; anzi, è talmente importante che a loro viene riservato un posto d’onore a tavola durante il ricevimento, generalmente molto vicino a quello degli sposi.
In Romania, durante il ricevimento che segue la cerimonia gli invitati (generalmente gli amici dello sposo) “rapiscono” la sposa e la conducono in un luogo sconosciuto chiedendo poi il riscatto allo sposo. La richiesta più tipica? Nel migliore dei casi la coppia potrà ricongiungersi grazie a un paio di bottiglie d’alcol. Nel peggiore, lo sposo dovrà cantare canzoni d’amore melense davanti a tutti gli ospiti.
Il giorno dopo la grande festa, generalmente se ne organizzano altre due: una a casa dello sposo e una a casa della sposa. Qui viene servito un piatto che prende il nome di Ciorba de potroace, letteralmente ‘zuppa di carbone’. Dopo aver lungamente festeggiato per tutta la notte, agli ospiti viene offerto questo piatto locale (una specie di zuppa acida) che pare sia un toccasana per combattere i postumi dovuti dall’alcol. I novelli sposi partecipano a entrambe le feste, e quindi generalmente la luna di miele inizia non prima di un paio di giorni dopo le nozze.
Matrimonio greco: testimoni barbieri
Tradizioni di matrimonio che cerchi, importanza del testimone che trovi. Anche in Grecia infatti questa figura è considerata importante. Molto importante, soprattutto da un punto di vista simbolico. Sarà lui, che prende in nome di koumparos, a radere a mano e con un rasoio vecchio stile lo sposo poco prima che si presenti all’altare. Ma dopo questo breve momento di suspance, ecco il premio: con la faccia bella, fresca e rasata lo sposo riceve in dono dalla futura suocera una dolce colazione a base di miele e mandorle.
Protagonista della cerimonia è generalmente una delicata corona bianca che viene posta in testa allo sposo e alla spossa secondo una tradizione che pare essere nata nell’undicesimo secolo. Da allora, il rituale si è fatto sempre più elaborato. All’inizio è il prete che pone la corona sulle teste degli innamorati; dopodiché i testimoni le scambiano, a simboleggiare l’unione della coppia. Infine, per rimarcare meglio il concetto, le corone vengono legate l’una all’altra con un nastro.
Un’altra peculiarità riguarda il banchetto della cerimonia. È usanza comune infatti che i novelli sposi rompano a terra dei piatti, come simbolo di benessere per tutta la vita matrimoniale. Al contempo la sposa butterà un paio di pizzichi di zucchero nella sua borsetta, a simboleggiare la speranza di una vita coniugale dolce e rassicurante.
Tradizioni del matrimonio arabo: l’importanza delle famiglie
Nei 22 paesi nordafricani e medio-orientali che possiamo considerare di cultura araba, il matrimonio è una cosa molto complicata, con le sue tradizioni tutt’altro che facili da decifrare.
Ad esempio, nella cultura araba il concetto di famiglia è estremamente importante, e quindi è fondamentale che le intere famiglie di entrambe le parti siano presenti in tutte le fasi che precedono e seguono la cerimonia. Da queste non è escluso il momento della proposta.
Per prendere la sua amata in moglie, il futuro sposo deve recarsi a casa della sposa con famiglia (almeno genitori, fratelli e sorelle) al seguito. In questo le famiglie si presentano formalmente, e saranno proprio i genitori dello sposo a chiedere al padre della sposa la mano della figlia. Se il padre della sposa è assente per qualche ragione, il compito di concedere la mano spetta al maschio più anziano. Dopo che le parti si sono accordate, avviene un piccolo ricevimento, a testimonianza di come oramai questo momento sia diventato più che altro una formalità, sebbene si tratti di una formalità richiesta dalla tradizione.
Per essere ufficiale, anche il fidanzamento va ratificato da un prete, in una semplice cerimonia in cui i futuri sposi vestono di identico colore e si scambiano gli anelli. Prima di fare ciò, viene letto il Fatiha, il capitolo che apre Il Corano.
La cerimonia di matrimonio vera e propria, anche questa condotta secondo i precetti del Corano, avviene in un secondo momento e prende il nome di Nikah.
Matrimonio marocchino: sette giorni di festa
Non si può dire che i marocchini non amino fare festa, e questo è vero soprattutto quando si tratta di tradizioni di matrimonio. Se si contano tutti i momenti precedenti e successivi alla cerimonia, infatti, la festa del matrimonio può arrivare a durare anche sette giorni. Non solo momenti di convivialità con gli invitati, ma anche di relax e isolamento.
Da questo punto di vista è particolarmente fortunata la sposa, a cui spetta un intero giorno di spa. È il cosiddetto giorno dell’hammam, in cui tutte le componenti femminili della famiglia della sposa si riuniscono per celebrare l’imminente lieto evento. Madre, sorelle, vicine e amiche lavano i capelli della sposa con la tipica ghassoul (una specie di argilla, venduta anche in commercio) e ne curano il corpo con scrub e massaggi; lo improfumano, depilano nei punti giusti e lo rendono perfetto per la prima notte di nozze.
Come avviene anche in altre culture, dopo la cerimonia lo sposo e la sposa percorrono in macchina una specie di “sfilata” cittadina durante la quale salutano i compaesani e scattano foto in loghi iconici della propria terra. In alcune regioni, l’atto che conclude ufficialmente il matrimonio è quello della sposa che mette piede nella sua nuova casa. Qui riceverà il benvenuto dalla neo-suocera, che le offrirà datteri e latte come segno di affetto.
Matrimonio egiziano: fiori e… lividi!
Ogni paese e ogni cultura ha le sue tradizioni di matrimonio, e alcune di queste sono talmente carine che vorremmo importarle anche in Italia. Una egizia sicuramente non rientra in questa lista. In Egitto, infatti, durante la cerimonia la sposa viene continuamente pizzicata da ogni donna invitata all’evento. Chiaramente questo non va visto come un atto malvagio, bensì come un augurio di buona fortuna.
Simbolo di buona fortuna è anche in bouquet. Il celebre gesto del lancio, per quanto oggi sia una tradizione internazionale, pare avere i natali proprio in Egitto.
Una regola non scritta del matrimonio egiziano sembra essere quella delle 3 ore. Se, ad esempio, gli ospiti sono invitati a presentarsi alle 8, nessuno arriverà prima delle 11. Spesso gli sposi si regolano di conseguenza. Ad esempio, se sai che non puoi tardare oltre le ore 12, allora inviterai tutti alle 9. I risultati più curiosi si ottengono quando il matrimonio deve iniziare davvero presto: in tal caso, se ci si intende sposare alle 8 del mattino si dovrà dire agli ospiti di presentarsi alle 5.
Tradizioni del matrimonio cinese: tra cambi d’abito e fiumi di lacrime
In Cina è tradizione che lo sposo colpisca la sposa con delle frecce alle quali sono state rimosse le punte. Dopodiché dovrà raccogliere le frecce e spezzarle durante la cerimonia, per assicurare che il matrimonio duri per sempre. Cupido ne sarebbe fiero.
Uno strumento fortemente simbolico del matrimonio cinese è poi la sedia. La famiglia della sposa generalmente assume una “donna della buona fortuna” che dovrà prendersi cura della sposa nel viaggio che la separa dalla casa natale a quella del futuro marito. Una sorta di wedding planner ante litteram. Questo viaggio avviene all’interno di una portantina riccamente elaborata e decorata. Oltre all’accompagnatrice, è prevista la presenza di ulteriori figure che avranno il compito di nascondere la sposa con dei parasoli e lanciare riso – simbolo di salute e prosperità – sulla portantina.
Se una sposa italiana sfiora spesso la crisi di nervi quando si tratta di scegliere il vestito di matrimonio, basti sapere che sulle spose cinesi la pressione si triplica. Oltre al tradizionale abito da sposa che prende il nome di qipao o cheongsam, dovrà infatti trovarne uno altrettanto colorato e particolareggiato per il ricevimento. Ma un ricevimento cinese dura spesso dal mattino al tramonto, e quindi bisognerà mettere in conto di indossare anche un terzo vestito, meno istrionico ma più elegante, per il momento serale. Si triplica lo stress, ma forse anche il divertimento.
L’importanza delle figure femminili
Le spose della comunità tujia portano la pressione pre-matrimoniale su tutto un altro livello. Un mese prima delle nozze, la sposa piange ogni giorno per un ora al giorno. Dieci giorni dopo si unisce a lei sua madre, e dieci giorni dopo ancora anche la nonna. Alla fine del mese, ogni donna della famiglia si ritrova a piangere al fianco della sposa. Se nella cultura occidentale il pianto viene generalmente visto come un atto negativo e solo raramente positivo, in quella tujia vale il secondo caso. Non solo le lacrime sono considerate una metafora della gioia, ma vengono versate in una sorta di lamento che può cambiare di tono, spessore e intensità. Quasi a comporre una sorta di melodia.
Chiudiamo con una tradizione più leggera. Le ancelle/testimoni della sposa, il giorno del matrimonio mettono a dura prova la pazienza dello sposo e spesso anche dei suoi testimoni. Lo fanno tramite una serie di test e sfide che tradotti prendono il nome di “giochi della porta del matrimonio”. Servono a testare se lo sposo è degno della sua futura moglie e si concludono con un pagamento in denaro da parte di lui, che dovrà essere consegnato all’interno di una busta. Un po’ come la classica “busta” italiana, ma al contrario.
Matrimonio indiano: la perfezione dei mehndi, la suggestione degli astri
Secondo una tradizione matrimoniale indiana, due giorni prima delle nozze lo sposo e la sposa vengono tatuati da amici e familiari con l’estratto della pianta di henné. Il tatuaggio, che prende il nome di mehndi, è temporaneo e ricopre la sposa dalle mani ai gomiti, dai piedi alle ginocchia. Secondo la leggenda, più il colore della trama risulterà scuro, maggiore sarà la felicità matrimoniale della coppia.
Il giorno del matrimonio, in un rituale chiamato Joota Chupai, le sorelle o le cugine più maliziose della sposa “rubano” le scarpe dello sposo, chiedendo un riscatto in cambio della restituzione. Un modo certamente coriaceo per far capire al futuro marito che oramai non può più scappare.
Se sei una donna Hindu nata in quel periodo astrologico in cui Marte e Saturno si trovano entrambi nella settima casa, una maledizione incombe su di te: secondo una credenza locale, sposandoti dovrai prepararti a una imminente vedovanza. Ma c’è un rimedio: puoi sposare prima un albero, che verrà tagliato prima della prima notte di nozze, così da interrompere il sortilegio.
Tradizioni matrimonio brasiliano: dagli asini all’oro
In Brasile tradizione vuole che lo sposo ammaestri un asino per dimostrare di essere degno della sposa. Se ci riesce, verrà considerato in grado di prendersi cura adeguatamente anche di sua moglie.
Due particolarità molto peculiari riguardano poi gli abiti delle signore. Al contrario di quello che avviene in molte altre culture occidentali, gli abiti delle damigelle non devono combinare cromaticamente con quello della sposa. Le spose, dal canto loro, tendo a rispettare la tradizione non proprio low cost di indossare scarpe con il tacco d’oro, simbolo di buon auspicio (anche economico) nel percorso che le attende.
E a proposito di buona fortuna, alla sposa generalmente tocca anche il compito di portarne alle amiche single. Come? Scrivendo il loro nome negli orli dell’abito da sposa.
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